mercoledì 21 febbraio 2024

Io vorrei, superato ogni tremore

Io vorrei, superato ogni tremore

giungere alla bellezza che mi incalza,

dalla rovina del silenzio, fonda,

togliere la misura della voce

e cantare all’unisono coi suoni;

stamparmi nelle palme ogni vigore

in crescita perenne e modulare

un attento confine con le cose

ov’io possa con esse colloquiare

difesa sempre da incipienti caos.

Vorrei abitare nel segreto cuore

centro d’ogni più puro movimento,

animare di me gli spenti aspetti

dei fantasmi reali e riplasmare

le parabole ardenti ove ogni grazia

è tocca dal suo limite. Variata

stupendamente da codesti incontri

numererò la plurima mia essenza

entro un solo, perenne,

insistere di toni adolescenti.

Nell’aperta misura delle ali

del più libero uccello,

nel vigore degli alberi,

nella chiarezza-musica dei venti,

nel frastuono puerile dei colori,

nell’aroma del frutto,

sarò creatura in unico e diverso

principio, senza origine né segno

d’ancestrale condanna.

E so, per questa verità, che il tempo

non crollerà spargendo le rovine

dei violati contatti alla mitezza

del mio nuovo apparire, né la sacra

identità del canto verrà meno

ai suoi idoli vivi.  

 

Alda Merini

***

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

I treni a vapore

  Io la sera mi addormento E qualche volta sogno Perché voglio sognare E nel sogno stringo i pugni Tengo fermo il respiro e sto ad asc...