domenica 29 gennaio 2023

Sulla conoscenza di Dio

 

Interrogai sul mio Dio la mole dell’universo, e mi rispose:
"Non sono io, ma è lui che mi fece".
Interrogai la terra, e mi rispose: "Non sono io";
la medesima confessione fecero tutte le cose che si trovano in essa.

Interrogai il mare, i suoi abissi e i rettili con anime vive;
e mi risposero: "Non siamo noi il tuo Dio; cerca sopra di noi".

Interrogai i soffi dell’aria, e tutto il mondo aereo
con i suoi abitanti mi rispose:
"Erra Anassimene, io non sono Dio".

Interrogai il cielo, il sole, la luna, le stelle:
"Neppure noi siamo il Dio che cerchi", rispondono.

E dissi a tutti gli esseri che circondano le porte del mio corpo:
"Parlatemi del mio Dio; se non lo siete voi,
ditemi qualcosa di lui": ed essi esclamarono a gran voce:
"È lui che ci fece".

Le mie domande erano la mia contemplazione;
le loro risposte, la loro bellezza.

Allora mi rivolsi a me stesso. Mi chiesi: "Tu, chi sei?";
e risposi: "Un uomo".

Dunque, eccomi fornito di un corpo e di un’anima,
l’uno esteriore, l’altra interiore.

A quali dei due chiedere del mio Dio,
già cercato col corpo dalla terra fino al cielo,
fino a dove potei inviare messaggeri,
i raggi dei miei occhi?

Più prezioso l’elemento interiore.

A lui tutti i messaggeri del corpo riferivano,
come a chi governi e giudichi,
le risposte del cielo e della terra
e di tutte le cose là esistenti,
concordi nel dire: "Non siamo noi Dio",
e: "È lui che ci fece".

L’uomo interiore apprese queste cose
con l’ausilio dell’esteriore;
io, l’interiore, le ho apprese, io,
io, lo spirito,
per mezzo dei sensi del mio corpo.

 da "Le Confessioni di S. Agostino"

***

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