Non ha confini l’orizzonte
tra i sinuosi colli d’argilla
ove la terra pare ferita,
come spaccata
dal sole dirompente.
Tra susseguirsi di tornanti,
discese e risalite,
dove qua e là
occhieggiano pozzanghere nere,
appaiono come miraggi
solitari filari di cipressi
piegati al vento
in misterioso frusciante silenzio.
Rosseggiano al sole
le alte mura
dei borghi antichi
e torri sperdute sui sentieri
svettano imperiose
tra gli echi della storia.
Lo scenario sta immobile
nell’incanto della sua bellezza
ed è quasi vertigine
toccar con mano
l’infinito.
Mariella Russo
tra i sinuosi colli d’argilla
ove la terra pare ferita,
come spaccata
dal sole dirompente.
Tra susseguirsi di tornanti,
discese e risalite,
dove qua e là
occhieggiano pozzanghere nere,
appaiono come miraggi
solitari filari di cipressi
piegati al vento
in misterioso frusciante silenzio.
Rosseggiano al sole
le alte mura
dei borghi antichi
e torri sperdute sui sentieri
svettano imperiose
tra gli echi della storia.
Lo scenario sta immobile
nell’incanto della sua bellezza
ed è quasi vertigine
toccar con mano
l’infinito.
Mariella Russo
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